Diritti & Doveri
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Diritti &Doveri
Nell’attesa degli ospiti per festeggiare la Pasquetta, con il Visir, abbiamo parlato dei rapporti che normalmente intercorrono tra datori di lavoro e dipendenti , ne è venuto fuori un quadro che mi permetto di porre all’attenzione dei naviganti di “visirando” scusandomi per la personale interpretazione e per essere un inguaribile logorroico.
E' incredibile come sia stata rapidissima la trasformazione dei rapporti sociali nel nostro paese.
Fino ad una quarantina d’anni fa, la norma era in parte ancora quella del massimo dei doveri e del minimo dei diritti.
Adesso guarda? Stiamo passando all'eccesso contrario.
Non solo per i lavori più umili e materiali, ma per le stesse professioni più elevate, la regola sembra ormai quella di battersi anche per la più piccola frazione plausibile del nostro diritto, e di limitare invece al minimo richiesto quando si tratta di ciò che si deve dare e fare.
Dall'ingiustizia potente del passato, si va verso una giustizia polemica, gelosa, inquieta e suscettibile.
C'è poi il meccanismo della vita associativa moderna che, tende a ridurre sempre più il peso e la stessa importanza della coscienza personale nella vita del lavoro, della professione.
L'andare avanti, il migliorarsi nella propria posizione, sono cose che "scattano da sole", automaticamente, con date che prescindono dai meriti personali, e spesso dalle capacità individuali; manca perciò lo stimolo interno della coscienza, ma si è attutito anche lo stimolo esterno, quest'ultimo in forza di un meccanismo che fa d’ogni uomo un ingranaggio passivo della vita sociale.
Quando il mio lavoro per la mentalità ormai comune, è pura e semplice merce, quando ciò che io dono ad un’azienda in termini di professione è nient'altro che il corrispettivo di una paga, né più né meno della prestazione di una macchina, in conformità a ciò che rende il mio lavoro in profitto di bilancio..........allora cosa resta per me uomo!
Quando il concetto della vita è questo, non c'è più da sorprendersi se di fronte agli altri uomini, e alla stessa società uno si regola su esclusivo strettissimo rapporto di giustizia, calibrando al minimo i doveri ed al massimo i diritti.
Ecco come vanno spegnendosi alcuni dei valori umani più preziosi della vita: quella generosità personale, quell'amore come merito e soddisfazione innanzi tutto della propria coscienza, e quel credere che la propria opera non vada mai perduta, quale che sia la riconoscenza degli altri.
Dove finirà di questo passo quel disinteresse di cui giustamente un uomo si vantava, come di un bene suo non commerciabile?
E' giusto secondo voi , che il mondo d’oggi viva tutto compresso dentro la necessità di una busta-paga equa e adeguata ad un concetto dignitoso di giustizia sociale, ma il guaio è che poi si finisce dentro come in un sacco vuoto d’ideali, Esiodo nelle sue Opere e giorni cita molte volte la Dea Spes, una dea come ultima speranza nella quale i posteri non ripongono che poche e, forse, illusorie speranze.
E' incredibile come sia stata rapidissima la trasformazione dei rapporti sociali nel nostro paese.
Fino ad una quarantina d’anni fa, la norma era in parte ancora quella del massimo dei doveri e del minimo dei diritti.
Adesso guarda? Stiamo passando all'eccesso contrario.
Non solo per i lavori più umili e materiali, ma per le stesse professioni più elevate, la regola sembra ormai quella di battersi anche per la più piccola frazione plausibile del nostro diritto, e di limitare invece al minimo richiesto quando si tratta di ciò che si deve dare e fare.
Dall'ingiustizia potente del passato, si va verso una giustizia polemica, gelosa, inquieta e suscettibile.
C'è poi il meccanismo della vita associativa moderna che, tende a ridurre sempre più il peso e la stessa importanza della coscienza personale nella vita del lavoro, della professione.
L'andare avanti, il migliorarsi nella propria posizione, sono cose che "scattano da sole", automaticamente, con date che prescindono dai meriti personali, e spesso dalle capacità individuali; manca perciò lo stimolo interno della coscienza, ma si è attutito anche lo stimolo esterno, quest'ultimo in forza di un meccanismo che fa d’ogni uomo un ingranaggio passivo della vita sociale.
Quando il mio lavoro per la mentalità ormai comune, è pura e semplice merce, quando ciò che io dono ad un’azienda in termini di professione è nient'altro che il corrispettivo di una paga, né più né meno della prestazione di una macchina, in conformità a ciò che rende il mio lavoro in profitto di bilancio..........allora cosa resta per me uomo!
Quando il concetto della vita è questo, non c'è più da sorprendersi se di fronte agli altri uomini, e alla stessa società uno si regola su esclusivo strettissimo rapporto di giustizia, calibrando al minimo i doveri ed al massimo i diritti.
Ecco come vanno spegnendosi alcuni dei valori umani più preziosi della vita: quella generosità personale, quell'amore come merito e soddisfazione innanzi tutto della propria coscienza, e quel credere che la propria opera non vada mai perduta, quale che sia la riconoscenza degli altri.
Dove finirà di questo passo quel disinteresse di cui giustamente un uomo si vantava, come di un bene suo non commerciabile?
E' giusto secondo voi , che il mondo d’oggi viva tutto compresso dentro la necessità di una busta-paga equa e adeguata ad un concetto dignitoso di giustizia sociale, ma il guaio è che poi si finisce dentro come in un sacco vuoto d’ideali, Esiodo nelle sue Opere e giorni cita molte volte la Dea Spes, una dea come ultima speranza nella quale i posteri non ripongono che poche e, forse, illusorie speranze.
eraclito- Numero di messaggi : 26
Data d'iscrizione : 11.03.08
Età : 82
Re: Diritti & Doveri
..no, non ci credo.. è la maledizione di Efeso..
un'altra pagina sparita... basta, su sto cazzo di portatile non scrivo piu..
e cribbio.. evidenzio per salvare, a scanso della solita scomparsa... e puff...
eraclito.. domani provo a riscrivere ... ma che due maroni...
un'altra pagina sparita... basta, su sto cazzo di portatile non scrivo piu..
e cribbio.. evidenzio per salvare, a scanso della solita scomparsa... e puff...
eraclito.. domani provo a riscrivere ... ma che due maroni...
visir- Numero di messaggi : 267
Data d'iscrizione : 10.03.08
Re: Diritti & Doveri
..ehm...ehm...visir...ammonito....
mol, tesoro, vuoi mettere dei cartellini per ammonizione ed espulsione ?...grazie....
mol, tesoro, vuoi mettere dei cartellini per ammonizione ed espulsione ?...grazie....
Ladyhawke- Numero di messaggi : 461
Data d'iscrizione : 12.03.08
Età : 59
Località : longone
Re: Diritti & Doveri
Caro Eraclito...
argomento molto interessante...ma che casca in un momentaccio x me...è da quando hai aperto il topic che provo a rispondere e a differenza del Visir (i suoi scritti si volatilizzano),i miei ho dovuto autocensurarli....
mi riservo di postare qualcosa appena sarò nuovamente in possesso di tutte le mie facoltà...ma ti posso assicurare che sono totalmente in sintonia con quello che tu hai scritto....
argomento molto interessante...ma che casca in un momentaccio x me...è da quando hai aperto il topic che provo a rispondere e a differenza del Visir (i suoi scritti si volatilizzano),i miei ho dovuto autocensurarli....
mi riservo di postare qualcosa appena sarò nuovamente in possesso di tutte le mie facoltà...ma ti posso assicurare che sono totalmente in sintonia con quello che tu hai scritto....
taita- Numero di messaggi : 181
Data d'iscrizione : 11.03.08
Età : 52
Località : Portoferraio
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